
Secondo quanto sostengono Gary Feitelson e Daniel McKee, due consumatori statunitensi che hanno depositato una class action contro i prezzi dei Galaxy, i dispositivi mobili della compagnia sudcoreana costerebbero troppo, e la colpa non sarebbe della stessa casa produttrice, bensì di Google.
A promuovere la causa di gruppo è lo studio legale Hagens Berman, che sostiene come i prezzi dei device Android, e in particolar modo quelli della gamma top, siano stati condizionati in maniera significativa dalle scelte di Google che, sfruttando una sorta di monopolio del sistema operativo di proprietà, avrebbe chiesto di essere pagata profumatamente per la disponibilità di app e servizi specifici.
Secondo i promotori della class action, Samsung e gli altri produttori sarebbero stati obbligati a siglare accordi MADA (Mobile application distribution agreement) per permettere ai propri utenti di usufruire di particolari servizi e app. Insomma, Google avrebbe sfruttato la sua posizione dominante ai danni dei consumatori finali. Sarà vero?
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