Andiamo dunque a mettere la parola fine anche a questa settimana, che ci ha permesso di inoltrarci nel mese di maggio. Un periodo sicuramente molto importante, per quel che concerne il settore della telefonia mobile gestito dalla grande azienda tecnologica sudcoreana Samsung. Un periodo che, come abbiamo avuto modo di raccontare più di una volta nel corso di questi ultimi tempi, è stato dominato in particolar modo dall’ultimo smartphone di top gamma del colosso asiatico: ci stiano naturalmente riferendo al Samsung Galaxy S10, che continua a far parlare di sé anche con fatti di cronaca, per la verità, poco concilianti.
Nei giorni scorsi, infatti, è salita agli onori della ribalta una notizia relativa al Samsung Galaxy S10, nella variante 5G, tutt’altro che positiva. E che, tra le altre cose, va anche a riprendere un problema storico: quello delle esplosioni, che già rese famigerato il Samsung Galaxy Note 7, phablet ritirato dal mercato internazionale.
Un uomo, infatti, possessore di un Samsung Galaxy S10 5G, avrebbe iniziato a sentire odore di bruciato proveniente dal proprio device, che ha iniziato a prendere fuoco. L’apparecchio sarebbe poi finito sotto l’indagine della stessa Samsung, che però, dopo le analisi di rito, ha deciso di non risarcire l’uomo: secondo la compagnia, infatti, la deflagrazione non sarebbe dovuta ad un malfunzionamento delle componenti o della batteria, ma ad un cattivo utilizzo del dispositivo.
Lascia un commento