E andiamo dunque a mettere la parola fine anche a questa settimana. Nell’augurarvi di trascorrere un sereno e felice weekend, vogliamo oggi svolgere un ulteriore approfondimento circa il nuovo device di top gamma della grande compagnia tecnologica sudcoreana Samsung, ossia il Samsung Galaxy S8. Lo scorso anno, di questi tempi, decidemmo infatti di accostare la nuova ammiraglia in uscita, vale a dire il Samsung Galaxy S7, con quella uscita nella stagione precedente, il Samsung Galaxy S6. E oggi proviamo a fare la stessa cosa.
In cosa differiscono, esattamente, il Samsung Galaxy S7 ed il Samsung Galaxy S8? E vale la pena acquistare l’apparecchio telefonico della generazione attuale, oppure quella precedente va ancora bene? Ebbene, diversamente a quanto avvenne lo scorso anno, francamente, se si è in possesso di un Galaxy S7 o di un Galaxy S7 Edge, giustificare una grossa spesa per il passaggio al Samsung Galaxy S8 risulta piuttosto complicato. Il top di gamma del 2016, infatti, anche a livello di specifiche e di innovazioni, apportò delle migliorie piuttosto significative rispetto al corrispettivo del 2015. Stessa cosa non si può invece dire del nuovo smartphone dalle elevate prestazioni, che offre dei potenziamenti soprattutto nel fattore estetico.
Il design del Samsung Galaxy S8, effettivamente, rappresenta la vera novità rispetto al Samsung Galaxy S7: l’infinity display è a dir poco stupendo, estremamente elegante e raffinato, anche più rispetto al predecessore. Nei confronti del quale, peraltro, dice anche addio al tasto meccanico centrale. Ma, per quanto concerne le peculiarità tecniche effettive, che cambiamenti ci sono?
Naturalmente sono presenti delle migliorie, che però non sembrano particolarmente incisive a livello prestazionale: innanzitutto perché la scheda tecnica del Samsung Galaxy S7 già di per sé era molto importante, tanto da competere tranquillamente anche con le generazioni attuali. Il quantitativo di RAM è infatti rimasto identico, da 4 GB, mentre il processore è passato da un ottimo Exynos 8890 ad un ancor più ottimo Exynos 8895: entrambi potentissimi, con differenze pressoché impercettibili nel normale utilizzo di uno smartphone.
La batteria resta più o meno paritaria, lo scanner delle impronte digitali viene spostato sul retro (soluzione ritenuta scomoda dai più), mentre si aggiunge uno scanner dell’iride che in molti hanno ritenuto ancora poco affidabile. Lo storage interno passa da 32 GB di capacità a 64 GB, ma in ogni caso entrambi i device supportano l’utilizzo di una scheda micro SD. Troviamo poi in entrambi l’impermeabilità, e anche la fotocamera posteriore del Samsung Galaxy S8 è praticamente identica a quella del Samsung Galaxy S7. Diverso il discorso relativo a quella anteriore, dedicata ai selfie: qui troviamo una vera e propria evoluzione: passiamo da 5 megapixel a ben 8 megapixel, con autofocus, apertura focale 1.7 e possibilità di registrare video ad altissima risoluzione.
Diverso il discorso per l’assistente vocale di Bixby, che se funzionasse rappresenterebbe la vera svolta: il problema è che in lingua italiana sarà disponibile non prima della stagione invernale, divenendo, di fatto, inutilizzabile nel Belpaese. Insomma, il Samsung Galaxy S8 è sicuramente un signor smartphone, ma quel che offre sembra veramente poco per declinare la scelta su di esso, se si è già in possesso di un Samsung Galaxy S7. A maggior ragione se si pensa che il dispositivo parte con un prezzo di listino di 829 euro per il modello basilare e di 929 euro per la variante Plus, i costi più alti di sempre per i device Samsung della gamma S.
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