Ad ogni uscita di un nuovo modello di iPhone le notizie che riguardano qualche bug del sistema operativo mobile di Apple si moltiplicano a vista d’occhio. Oggi tocca alla telecamera, che sembra possa essere utilizzata per spiare gli utenti.
Il nodo della questione
In ingegnere di Google, uno dei concorrenti di Apple, ha trovato un bug nel sistema operativo degli iPhone, che consente di scattare fotografie con alcune applicazioni del telefono. Questo permette anche di visualizzare le immagini da remoto, in sostanza spiando ciò che sta facendo chi possiede il telefono.
Oltre a scattare fotografie il bug permette anche di girare dei brevi video, approfittando di tutte le funzionalità dello smartphone. Questa funzionalità è avviabile grazie ad un difetto del sistema di accesso ad Apple da parte degli utenti dello smartphone. In pratica senza avere il consenso del proprietario del telefono si può riuscire ad effettuare l’accesso, come se si fosse il proprietario stesso.
A questo punto è possibile avviare qualsiasi applicazione, comprese quelle che comandano le telecamere presenti sul dispositivo, permettendoci così di visualizzare il luogo in cui è posizionato il telefono e il mondo ad esso circostante.
Cosa dice Apple
Ad oggi Apple non ha né smentito né confermato le dichiarazioni dell’ingegnere di Google, cercando forse di fare in modo che questa informazione passi inosservata. Del resto se anche fosse reale il bug, è più probabile che alla Apple stiano cercando di porvi rimedio in tutta fretta.
In molti Paesi del mondo infatti è vietato diffondere informazioni che riguardano il luogo in cui si trova una persona, senza il suo consenso. Se qualcuno dovesse sfruttare in modo illegale questo bug Apple si troverebbe anche ad essere denunciata per violazione della privacy da parte dei suoi utenti.
In effetti se anche tale bug è effettivamente presente, è probabile che non sia cos facilmente sfruttabile da chiunque. Altrimenti ci troveremmo già oggi a visualizzare diversi video ottenuti tramite questo tipo di meccanismo perverso.
Quali applicazioni
Ad oggi sembra che L’ingegnere di Google, tale Felix Krause, abbia trovato diverse App accessibili senza il consenso del proprietario del telefono, la maggior parte delle quali però non funziona in qualsiasi tipo di modalità.
Del resto inoltre molte persone conservano il telefono in una borsa o in tasca per gran parte della giornata, quindi chi volesse carpire delle immagini a loro insaputa con buona probabilità si troverebbe a visualizzare solo l’interno di una tasca dei jeans.
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