
Uno scandalo senza fine. Una sorta di reazione a catena, che una volta partita risulta pressoché inarrestabile. Nel giro di pochi giorni, infatti, la nota compagnia tecnologica sudcoreana Samsung è passata dal paradiso all’inferno: il 2016, un anno fin qui da sogno per il colosso asiatico, si sta adesso trasformando in una sorta di incubo. E così, dopo il Samsung Galaxy Note 7, anche il Samsung Galaxy S7 Edge finisce nell’occhio del ciclone.
Il motivo, praticamente, è analogo. Ma ricapitoliamo un attimo: il Samsung Galaxy Note 7 sarebbe dovuto essere immesso sul mercato internazionale della telefonia mobile a partire dallo scorso 2 settembre. Questo device, sulla carta il migliore di sempre nel microcosmo Samsung (per prestazioni, scheda tecnica e innovazioni varie) era particolarmente atteso qui in Europa. In alcuni mercati, tuttavia, esso ha esordito in anticipo, facendosi però notare soprattutto per un grave difetto: in fase di ricarica, infatti, rischia di esplodere, come è appunto successo a diversi utenti che lo hanno acquistato.
Ebbene, qualche giorno fa, una cosa simile è accaduta anche ad una persona in possesso di un Samsung Galaxy S7 Edge. Messo sotto carica (con il caricabatterie originale, stando a numerose fonti), lo smartphone di settima generazione avrebbe preso fuoco.
Un fatto, questo, decisamente più strano e bizzarro, dal momento che il Samsung Galaxy S7 Edge è disponibile da ormai mezzo anno sul mercato, e che il suo sistema di alimentazione è comunque differente rispetto a quello del phablet di sesta generazione. Anche in questo caso, ad ogni modo, non mancheremo di tenervi aggiornati.
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